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1989 – 2009: vent’anni di progresso?

Sono passati vent’anni dalla scrittura di queste parole:
1. Gli Stati parti riconoscono il diritto del minore di godere del miglior stato
di salute possibile e di beneficiare di servizi medici e di riabilitazione. Essi si sforzano di garantire che nessun minore sia privato del diritto di avere accesso a tali servizi.
2. Gli Stati parti si sforzano di garantire l’attuazione integrale del summenzionato diritto e in particolare adottano ogni adeguato provvedimento per:
a) diminuire la mortalità tra i bambini lattanti e i fanciulli;
b) assicurare a tutti i minori l’assistenza medica e le cure sanitarie necessarie,
con particolare attenzione per lo sviluppo delle cure sanitarie primarie;
c) lottare contro la malattia e la malnutrizione, anche nell’ambito delle cure sanitarie primarie, in particolare mediante l’utilizzazione di tecniche agevolmente disponibili e la fornitura di alimenti nutritivi e di acqua potabile, tenendo conto dei pericoli e dei rischi di inquinamento dell’ambiente naturale;
d) garantire alle madri adeguate cure prenatali e postnatali;
e) fare in modo che tutti i gruppi della società, in particolare i genitori e i
minori, ricevano informazioni sulla salute e sulla nutrizione del minore, sui vantaggi dell’allattamento al seno, sull’igiene e sulla salubrità dell’ambiente e sulla prevenzione degli incidenti e beneficino di un aiuto che consenta loro di mettere in pratica tali informazioni;
f) sviluppare le cure sanitarie preventive, i consigli ai genitori e l’educazione e i servizi in materia di pianificazione familiare.
3. Gli Stati parti adottano ogni misura efficace atta ad abolire le pratiche tradizionali pregiudizievoli per la salute dei minori.
4. Gli Stati parti si impegnano a favorire e incoraggiare la cooperazione
internazionale in vista di ottenere gradualmente una completa attuazione del diritto riconosciuto nel presente articolo. A tal fine saranno tenute in particolare considerazione le necessità dei paesi in via di sviluppo.
(Articolo 24 della Convenzione ONU su diritti di bambini e adolescenti).
Eppure:
Sono 200 milioni i bambini sotto i 5 anni che in tutto il mondo, ma sorattutto in 24 stati dell’Africa e dell’Asia, soffrono di malnutrizione. La carenza alimentare causa polmoniti e diarrea, spesso mortali.  Se i bambini malnutriti riescono a superare i 5 anni di età, avranno comunque gravi problemi  sia a livello di apprendimento scolastico, sia – da adulti – di capacità lavorativa e di malattie (cardiovascolari e diabete).
Non si può proprio parlare di progresso.

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