Archivio per gennaio, 2011

A Devid, 20 giorni

Santi che pagano il mio pranzo non ce n’è
sulle panchine in Piazza Grande,
ma quando ho fame di mercanti come me qui non ce n’è.

Dormo sull’erba e ho molti amici intorno a me,
gli innamorati in Piazza Grande,
dei loro guai dei loro amori tutto so, sbagliati e no.

A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io.
A modo mio avrei bisogno di sognare anch’io.

Una famiglia vera e propria non ce l’ho
e la mia casa è Piazza Grande,
a chi mi crede prendo amore e amore do, quanto ne ho.

Con me di donne generose non ce n’è,
rubo l’amore in Piazza Grande,
e meno male che briganti come me qui non ce n’è.

A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io.
Avrei bisogno di pregare Dio.
Ma la mia vita non la cambierò mai mai,
a modo mio quel che sono l’ho voluto io

Lenzuola bianche per coprirci non ne ho
sotto le stelle in Piazza Grande,
e se la vita non ha sogni io li ho e te li do.

E se non ci sarà più gente come me
voglio morire in Piazza Grande,
tra i gatti che non han padrone come me attorno a me

(Lucio Dalla)

Buon anno

A quest’ora il 71 non fatica ad attraversare la città da ovest a est. Mi siedo come sempre di fianco al finestrino: i rivoli di luce che attraversano lo specchio nero mi aiutano a pensare.

Davanti a me un orientale, con il berretto calato sugli occhi, sembra dormire; vuole essere lasciato in pace, almeno questa sera. Dietro, una ragazza con lo sguardo perso e il trucco pesante.

Siamo le uniche persone vive e forse l’autista, là davanti.

I palazzoni del Tiburtino mi avvertono che è arrivata la mia fermata. Cerco le chiavi nella tasca.

Le dita sfiorano l’orsetto bruno che Matteo mi ha regalato:  buon anno papino.

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